Archivio per vendere foto online Categoria
I modi per vendere foto online sono molti. Personalmente, da poco più di un anno, la mia vendita e il mio portfolio sono orientati al microstock. Ciò non significa che io mi guardo bene da altri modi per guadagnare con la fotografia. Anzi, ben vengano.
Oggi ti parlo di un libro, un E-book dal titolo
Non nego che non sapevo proprio da dove cominciare quando ho deciso di vendere le mie foto online.
Non conoscevo il mercato in cui avevo deciso di entrare. Non ne conoscevo i meccanismi e non ne conoscevo il funzionamento.
Di buona lena, allora, ho iniziato a passare il mio tempo libero spulciando siti relativi all’argomento per cercare di capirci qualcosa. Ore e ore passate a leggere blogs e forum di discussione, per racimolare più informazioni possibili che mi sarebbero tornate utili per iniziare a guadagnare con la fotografia online.
Walking on the street: un esempio di come non serve un enorme portfolio per vendere fotografie

Feb 16
Ti ricordi? Beh! Probabilmente no perché dallo scorso luglio qualche mese, in effetti, è passato. Su non-photographer avevo parlato del contest Instant Collection di Fotolia, alla fine del quale, l’immagine più scaricata del 2014 avrebbe vinto un premio di ben € 5.000. Eh si, hai capito bene. Ben cinquemila,00 euro (lo scrivo come sugli assegni).
Se non sai di cosa si tratta ti rinvio al post in cui tratto l’argomento. (clicka qui per leggere l’articolo).
Ti stai chiedendo perché te ne sto parlando? Beh! Continua a leggere e lo scoprirai.
Mi ero ripromesso di parlare di Depositphotos. Ma lo avrei fatto a tempo debito (quando avrei venduto la mia prima immagine RF attraverso questa microstock agency).
Collaboro con Depositphotos da luglio 2014 ma, devo dire la verità, non mi sono mai curato di aggiornare o incrementare le fotografie presenti in portfolio. Lo sto facendo solo da qualche settimana. Non per una sorta di snobbamento nei confronti di questa agenzia rispetto alle più conosciute presenti nel mercato del microstock business, quanto, più che altro, per una vera e propria mancanza di tempo nell’ uploaddare nuove immagini.
E allora, a conferma che non la snobbo (ogni lasciato è perduto,) parliamo di questa agenzia nata da poco tempo ma già affermatasi nel mercato a livello mondiale.
No, non ho dimenticato che l’argomento principale di non-photographer è il microstock. Nelle ultime settimane ho voluto, però, spaziare raccontando il primo dei miei viaggi fotografici intrapreso proprio con l’intento di incrementare il numero delle fotografie nei portfolios fra le agenzie microstock.
Parlerò anche dei miei viaggi futuri su questo blog, ma oggi, scendiamo dall’aereo e torniamo coi piedi per terra. Back to the main topic: il microstock.
L’agenzia microstock Dreamstime festaggia in questo periodo il raggiungimento di un obiettivo: 25 milioni di fotografie in stock. Qualche giorno addietro ricevo una mail da questa agenzia, la quale mi invitava a partecipare ad un contest per vincere la somma di $6.100.
Questo articolo potrebbe essere utile sia per coloro che nel microstock si sono già addentrati da tempo, sia, come me, per tutti quelli che hanno iniziato da poco ma che hanno aggiunto su Dreamstime almeno un minimo di 50 immagini.
Ma prima di parlare del contest in questione vediamo quando nasce dreamstime.
È la prima volta che parlo di questa agenzia su non-photographer, quindi il minimo che io possa fare è quello di dartene una brevissima descrizione, sempre che tu no la conosca già.
Qualche settimana fa ho dedicato un post di non-photographer a Shutterstock. Qualora non lo aveste ancora letto potete trovare l’articolo dedicato cliccando qui.
Oggi approfondisco un po’ l’argomento trattato spiegandoti come fare l’upload delle tue immagini su shutterstock, una volta diventato contributor. Ebbene, ci sono due modi:
- Il primo è quello di cliccare su upload per essere reindirizzati alla pagina upload your content e selezionare dalla cartella del tuo computer le immagini che vuoi caricare per renderle disponibili su shutterstock
- il secondo è, invece, possibile tramite FTP.
Prima di entrare nel vivo dell’argomento mi preme ringraziare tutti coloro che hanno visitato questo blog. Nessuno è escluso. Da chi c’è entrato per semplice curiosità, a chi ha letto con interesse i miei articoli; da chi c’è finito per sbaglio, a chi gli è venuto in mente di diventare microstockaro.
Più di 1000 visualizzazioni in un mese di attività. Beh! Che dire? GRAZIE, GRAZIE e ancora GRAZIE.
Fatta una piccola premessa, voglio darti alcuni suggerimenti e fornirti un paio di strumenti utili per il microstock business. Strumenti che io stesso utilizzo dopo aver deciso quale scatto uploaddare sulle agenzie di microstock.
Ormai (tranne qualcuno che conosco che ancora proprio non ci riesce a usarlo perché non vuole nemmeno provarci) tutti portiamo quotidianamente in tasca uno smartphone. Da qualsiasi casa venga messo in commercio non ha importanza. In questo articolo (mi riferisco alle diatribe tra iphoneisti e samsunghisti) la cosa che mi preme sottolineare è che proprio tutti, o quasi tutti, in tasca abbiamo uno smartphone.
Cosa c’entra questo con il microstock?
Ebbene. C’entra, c’entra. E anche tanto. E ti spiego il perché.